Come e dove fare un Sakyant, tatuaggio sacro tradizionale thailandese

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farlo in modo igienico e sicuro è possibile

Moltissimi turisti che visitano la Thailandia decidono di vivere l’esperienza del tatuaggio sacro, ovvero decidono di farsi tatuare un sakyant durante il loro viaggio nel paese. In questo articolo vi parliamo della storia e del significato si questa forma d’arte fortemente spirituale e vi diamo qualche consiglio su come fare un tatuaggio sakyant in modo tradizionale ma sicuro. Prima di iniziare: sapete davvero cosa sia il tatuaggio Sakyant e conoscete davvero cosa significhi?
La tradizione dei tatuaggi in Thailandia è molto antica e ha un valore molto più spirituale rispetto all’occidente, dove tatuarsi è solitamente un processo esclusivamente decorativo del corpo.

In particolare questa tipologia di tatuaggi molto diffusa tra la popolazione maschile locale è strettamente connessa con la religione buddhista; il nome stesso con la quale ci si riferisce a questi tatuaggi è composto da due parole “sak” ovvero tatuaggio e “yant” che deriva da “yantra” ovvero benedizione, protezione. Quindi avere un tatuaggio sakyant in modo tradizionale non è solo un modo per agghindare il proprio corpo ma è una scelta religiosa e spirituale, un gesto che secondo la fede buddhista locale attira su di sé la buona fortuna.

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Di cosa parliamo in questo articolo:

La geometria e il linguaggio sacro dei sakyant

Quello che molti non sanno è che il sakyant per essere autentico deve rispettare determinate regole, primo tra tutti deve basarsi su disegni particolari progettati nel rispetto delle geometrie sacre buddhiste; questi disegni sono solitamente standard ma possono essere modificati leggermente per volontà del tatuatore (una sorta di personalizzazione in base all’aura del tatuato e alla scuola alla quale appartiene l’artista.

Le immagini, le formule scritte e le geometrie dei sakyant hanno una storia antichissima ricca di influenze buddhiste, induiste e animiste. Alcuni sono addirittura considerati incantesimi magici e riportano ancora i testi in una forma di linguaggio Khmer molto influenzata dal sanscrito che trascrive l’antica lingua Pali. La connessione con il mondo indiano nei disegni “Yantra” è davvero molto forte, tanto che secondo la tradizione il concetto di geometria sacra è nato proprio tra i Brahmini (sacerdoti induisti) e quasi ogni yant ha un mantra vedico o buddista scritto all’interno del disegno.

Chi esegue il tatuaggio sacro e come

Tradizionalmente sono i monaci all’interno del tempio a tatuare i fedeli o chi ne fa richiesta per attirare sul proprio corpo la provvidenza con il sakyant. Questi monaci specializzati, hanno studiato e sono stati iniziati alla creazione di questo tipo di tatuaggi protettivi e li eseguono come fossero vere e proprie cerimonie religiose. Non c’è un pagamento specifico ma si fa una donazione in denaro e/o oggetti per ottenere un tatuaggio sacro (che ovviamente non dovrebbe essere ridicola ma generosa in base alle proprie possibilità). Il sakyant può essere fatto anche da un monaco novizio (dietro pagamento), che effettuerà comunque la benedizione ma generalmente viene considerata meno potente.

Solitamente i monaci si rifiutano di tatuare donne, in quanto non dovrebbero toccare il sesso opposto: per questo motivo per una donna è molto più semplice riuscire a farsi tatuare da un monaco novizio, un apprendista o un ex monaco. Se il monaco (maestro tatuatore) utilizzerà sempre una canna di bambù o un cannello metallico con all’interno una canna sottile di bambù che termina con un ago per il tatuaggio sacro, gli altri tatuatori di sakyant spesso utilizzano anche pistole per tatuaggi più moderne.

Fa male tatuarsi un Sakyant? Ci sono rischi a livello igienico?

In molti si chiederanno se il tatuaggio fatto con la canna di bambù è molto doloroso, ebbene sì… è decisamente più doloroso di quanto lo sia uno fatto con mezzi meno artigianali e necessita (in proporzione al disegno scelto) decisamente molto più tempo.
E l’igiene? Chi vuole vivere l’esperienza più genuina nei templi non organizzati (ce ne sono tanti sparsi pe il paese) per ricevere stranieri dovrà correre dei rischi, perché gli ambienti non sono affatto puliti, spesso abbiamo visto che gli aghi non vengono cambiati tra una persona e l’altra e l’inchiostro utilizzato non è sicuro. Gli inconvenienti sono la trasmissione di malattie anche gravi, reazioni allergiche all’inchiostro utilizzato e infezioni.
L’alternativa per un turisti che arriva in Italia e vuole avere un tatuaggio sakyant sulla propria pelle è recarsi in templi specializzati ad accogliere turisti come il Wat Bang Phra a Nakhon Pathom oppure presso negozi di tatuaggi veri e propri, qui potrete essere tatuati igienicamente (ovviamente negli shop senza nessuna benedizione).

Come scegliere il disegno per il proprio sakyant

Solitamente il monaco chiede alla persona quale tatuaggio sacro vorrebbe sul proprio corpo, l’idea è che sia proficuo scegliere un sakyant in base al proprio desiderio perché è questo stimolo a guidarci verso a ciò che ci è più consono e verso alla benedizione con la quale siamo connessi. Invece alcuni monaci più tradizionalisti preferiscono imporre il sakyant che ritengono opportuno dopo aver letto l’aura del richiedente, perché la benedizione sia più efficace. Solitamente il primo sakyant ricevuto viene scelto tra una serie di disegni “base”, quelli più complessi sono riservati a chi esegue più tatuaggi sacri.
Se invece vi siete recati in uno dei tanti tattoo shop potrete scegliere il disegno che vi piace di più, senza nessuna costrizione da parte del tatuatore (che ovviamente non sarà un monaco).

Dove e come fare un tatuaggio sakyant a Bangkok in modo igienico e sicuro

In tantissimi templi della Thailandia ci sono monaci che eseguono tatuaggi sakyant secondo gli insegnamenti ricevuti da generazioni di maestri e ogni tempio ha un suo stile particolare a seconda della propria scuola di tatuaggio e del territorio. Il luogo più famoso in assoluto per tatuarsi in modo autentico è recarsi al Wat Bang Phra, il tempio con la più lunga tradizione in fatto di tatuaggi sacri che si trova a Nakhon Pathom, una città a circa 60 km da Bangkok.
Qui i discepoli ed eredi del noto monaco Luang Pho Poen, il maestro più conosciuto per i suoi particolari ed efficaci yantra, tatuano quotidianamente tantissimi visitatori, anche stranieri.




Se volete tatuarvi qui avete due scelte: al piano inferiore il tatuaggio fatto dai monaci che solitamente scelgono di loro iniziativa cosa disegnare sulla vostra pelle utilizzando solo strumenti tradizionali, lavorano in un ambiente non troppo pulito e non cambiano l’ago con cui incidono la pelle tra un tatuaggio e l’altro. Anche l’inchiostro che si utilizza in questa location è auto miscelato e non antiallergico (si dice contenga anche veleni di origine animale per garantire una benedizione più potente). Le donne non verranno tatuate. Al piano superiore tatuano invece i non monaci o i novizi, qui lo standard igienico è decisamente più alto e la persona può scegliere tra diversi tipi di kit sterili e anche inchiostri confezionati; la maggior parte dei visitatori stranieri decide di fare qui il proprio tatuaggio proprio perché i livelli sanitari sono conformi alle regole igieniche di base.

La differenza di prezzo tra un’esperienza e l’altra è ovviamente altissima, al monaco verrà fatta una donazione in fiori, cibo, sigarette e incensi più una somma volontaria tra i 200 e i 500 Bhat (in base alla propria disponibilità) mentre al piano superiore i prezzi partono per i non thai dai 4000 Baht per i tatuaggi più piccoli e veloci e cambiano molto a seconda della scelta del tatuaggio e dei mezzi per farlo (tipo di ago, pistola, inchiostro) nonché del mood del tatuatore.

Il nostro consiglio è di farsi accompagnare da un locale in questa esperienza, saprà comunicare con i monaci o i novizi e aiutarvi a vivere senza stress e incomprensioni questo momento importante. In ogni caso: a meno che non siate buddisti il tatuaggio sacro non avrà un valore per voi oltre a quello estetico, quindi non rischiate e recatevi al piano superiore, dove l’igiene ha buoni standard.
Un ottimo modo è  arrivare al Wat Bang Phara con una guida locale esperta tramite il sito Get Your Guide: vi costerà meno (88 euro comprensive di tatuaggio e viaggio) e sarà più sicuro.

I tatuaggi sakyant più famosi

L’hah taew – Le 5 linee

Questo è sicuramente il sakyant più popolare tra gli stranieri, chiamato anche “le 5 linee”. È teoricamente uno dei primi tra i tatuaggi sacri ad essere consigliato dai monaci, una sorta di protezione base. Le sue origini sono collegate alla città di Chiang Mai dove è stato formulato originariamente, oggi vari maestri propongono versioni diverse di questa trama ma che rispettano lo stesso schema che prevede 5 protezioni e benedizioni diverse.
Solitamente i temi sono questi:

Riga 1: impedisce la punizione ingiusta da parte della legge e fornisce protezione alla tua casa.

Riga 2: protegge contro le influenze negative degli astri e la sfortuna in generale

Riga 3: protegge dalle maledizioni

Riga 4: offre buona fortuna e successo, è la linea della serenità

Riga 5: incrementa il carisma personale, porta ad essere persone migliori (il che attira l’altro sesso e la prosperità nella vita)

Yant Ongk Pra – Lord Buddha

Questo disegno solitamente di piccole dimensioni è composto da 3 ovali e rappresenta il Buddha, può essere tatuato da solo, ma molto spesso è un ornamento per altri tatuaggi sacri.

Yant Suea Tiger – La tigre

La tigre è un animale forte e potente che si trova in cima alla catena alimentare quindi questo tatuaggio è un magnete per la forza, l’autorità e il potere di superare gli ostacoli. Molto spesso è un tatuaggio riservato ai lottatori di Muay Thai e ai thailandesi che vivono una vita pericolosa, come chi è parte della malavita organizzata. Le tigri gemelle sono il più potente yant animale.

Gao Yord – Le nove punte

Tipicamente questo è il primo yant che si riceve e dovrebbe essere fatto in cima alla schiena, sotto il collo, lungo la colonna vertebrale. Le teorie sul suo significato sono varie, in molti credono che sia una protezione generica che viene da più direzioni e che circonda il nostro corpo da tutti i tipi di maledizioni. Altri sostengono che le 9 punte siano un riferimento alle 9 vette mitologiche del Monte Neru, una montagna sacra nella cosmologia indista e buddista, che rappresenta il centro di tutti gli universi fisici, metafisici e spirituali.

Paed Tidt – Le 8 direzioni

Si dice che questo sakyant protegga i viaggiatori, gli otto punti simboleggiano le otto direzioni dell’universo e otto reincarnazioni del Buddha mentre al centro del cerchio è scritta una benedizione per il periodo del viaggio.

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