Guida alle birre commerciali e artigianali in Thailandia

Guida Birre Commerciali Artigianali Thailandia

singha, chang, leo, ubeer: tre birre più una

Siete amanti della birra e quando viaggiate vi piace sperimentare gli alcolici locali? In questo articolo vi raccontiamo tutto sulle birre thailandesi, per essere informati e pronti all’assaggio durante il vostro viaggio in Tailandia. I tavoli dei ristoranti e degli stand di cibo di strada sono spesso colmi di bottiglie di Singha, Leo, Chang, alcune tra le birre più bevute nel paese. E a birre artigianali la Thailandia a che punto è? Vediamolo insieme!

Un argomento che sta a cuore a molti viaggiatori quando si parla di divertimento è quello degli alcolici. Sebbene di certo ubriacarci non sia una priorità nella vita quotidiana (abbiamo passato quasi un anno senza alcolici in viaggio in India, dove per motivi religiosi e di costume spesso reperire una semplice birra in lattina è un’impresa titanica) non disdegnamo saltuari momenti di relax in compagnia di una bella birra ghiacciata. Se anche voi amate celebrare con un po’ di luppolo la fine di una giornata calda, magari durante un tramonto in riva al mare, la Thailandia vi darà soddisfazione.

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Storia della birra in Thailandia e restrizioni alla vendita

La birra è stata originariamente introdotta in Thailandia dai visitatori europei e solamente dal 1933 i thailandesi producono birra, diffusissima oggi in ogni ristorante e locale di tutto il paese. Ovviamente in Thailandia si trovano anche molte birre di importazione di ogni genere e tipologia. Ma in quanto a reperibilità e prezzi i brand industriali locali sono a dir poco imbattibili. Il fatto è che nonostante la religione buddhista osteggi notevolmente (con campagne di protesta continue e messaggi ai fedeli) il consumo di alcolici, la birra ai thailandesi piace un bel po’ ed è diventata una consuetudine consumarla non solo la sera nei pub ma anche durante le gite in famiglia e nei momenti di relax.

Nonostante ciò sappiate che (sebbene in pubblico o in strada non sia vietato bere alcolici e nei ristoranti e nei locali la vendita non subisca restrizioni) esiste una legge nazionale che impone precisi orari per la vendita di alcolici nei supermercati e nei negozi: la regola generale è che qui le bevande alcoliche possono essere vendute solo nelle seguenti fasce orarie: 11.00 – 14.00 e 17.00 – 24:00. Quindi per non mettere i difficoltà i cassieri del vostro 7-Eleven di quartiere, ricordate di comprare birra al supermercato solo negli orari consentiti.

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Come si beve la birra in Thailandia

Il primo trauma correlato alla birra in Thai è che, come scoprirete al primo incauto ordine, i thailandesi amano consumarla con il ghiaccio. Oltre ad essere un’eresia ai nostri occhi (perché annacquare una birra che oltretutto è già alquanto leggera – attorno al 5% di tasso alcolico?), ricordate anche che il ghiaccio potrebbe essere stato fatto con acqua non purificata e quindi potrebbe non essere affatto sicuro consumarlo. Vi basterà specificare al momento dell’ordine “no ice” e la vostra birra sarà esattamente come la desiderate!

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Formati e prezzi della birra thailandese

I formati delle birre commerciali sono solitamente 2: se in un locale ordinate una birra small avrete una bottiglia da 320 ml, una big invece corrisponde solitamente a 620 ml per quanto riguarda i formati in vetro. Altre varianti sono disponibili in lattina nei supermercati. Nei locali più esclusivi troverete anche la birra alla spina, spesso non più economica di quelle in bottiglia e di sicuro molto più difficile da reperire.
Per una birra locale commerciale in vetro da 620 ml servita al tavolo la spesa varia dagli 80 ai 100 bath in un locale o ristorante alla mano (si alzano notevolmente i prezzi nei club e pub più eleganti).
Al supermercato, approfittando delle confezioni da 3 bottiglie big, spenderete meno di 55 baht a birra. Come vedremo successivamente i prezzi delle tre principali birre del paese sono diversi per pochissimi baht, una cifra irrisoria per chi è abituato ai prezzi occidentali, ma già più importante per la popolazione locale.

Quasi ovunque troverete anche alcune birre internazionali, decisamente più costose di quelle locali e non per forza più buone. Siete in viaggio, non fate i timidi, abbandonate la vostra birra preferita e buttatevi sul luppolo thailandese.

Le birre commerciali thailandesi

Singha

La prima birra prodotta in Thailandia e sicuramente anche la più conosciuta nel mondo, con il noto stemma del leone dorato. Il suo è un gusto pulito e semplice, senza troppi fronzoli. La versione Lager ha il 5% di alcool, ma è disponibile anche una versione light a 3,5%. Se inizialmente l’egemonia di questa birra non era in discussione, negli ultimi anni altri nomi sono comparsi sul mercato e lo hanno conquistato offrendo prezzi più competitivi. Oggi la Singha sta tentando di recuperare il terreno perduto producendo birre con marchi diversi: tra queste la U-Beer è una delle ultime novità che si sta facendo lentamente strada e che già nel 2018 si riusciva a trovare in quasi tutti i 7-Eleven e supermercati del paese; più difficile invece ordinarla in nei bar e ristoranti. Si tratta di un prodotto che già dalla confezione punta a differenziarsi dagli altri: al posto degli onnipresenti animali che campeggiano sulle etichette delle principali birre commerciali locali troverete una gigantesca U dorata, che conferisce al brand un’immagine più moderna e trendy.
Nella rincorsa al recupero del fatturato perduto da quando gli altri marchi sono entrati sul mercato, Singha ha lanciato anche MY Beer, che va a sostituire la versione light della sua birra classica. Questa lager, leggermente meno dolciastra delle birre prodotte in Thailandia, è davvero beverina e promette di guadagnare buone fette di mercato, grazie anche al suo look, decisamente serio ed elegante.

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Chang

Incredibilmente popolare in Thailandia anche se praticamente sconosciuta all’estero. In thailandese Chang significa elefante, infatti troverete 2 di questi animali che si guardano sull’etichetta delle bottiglie verdi che imparerete ad amare durante il vostro viaggio. La birra Chang è stata lanciata nel 1995 da una delle maggiori aziende produttrici di bevande del sud-est asiatico, la ThaiBev e da allora ha spopolato in tutto lo stato con un ottimo prodotto a prezzi ridotti rispetto alla competitor storica Singha. Si capisce subito il perché: sapore pieno, ma allo stesso tempo fresco e leggero con un retrogusto leggermente fruttato, davvero eccellente per rinfrescare durante una calda giornata al mare. Inizialmente prodotta in versione strong per il mercato thai e più light per quello internazionale, ora anche in Thailandia è prevalente la versione leggera al 5% di tasso alcolico. Decisamente la nostra preferita.

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Leo

Questa birra è stata la risposta del gruppo Singha al calo delle vendite causato dall’avvento della Chang sul mercato. In breve la Leo Beer, pubblicizzatissima e super popolare è diventata una delle birre budget più vendute del paese. Il sapore è molto simile alla sorella maggiore Singha, ma il prezzo è stato saggiamente ribassato; la gradazione alcolica è al 5%. Anche in questo caso è un animale a fare da protagonista, visto che sull’etichetta vedrete comparire un leopardo colorato.

Tra e altre birre commerciali, decisamente meno diffuse e apprezzate, merita una citazione la Archa, un prodotto decisamente a buon mercato, con un tasso alcolico contenuto e che segue la moda delle etichette con raffigurazioni di animali: è la volta del cavallo!

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Piccola guida alle migliori birre artigianali in Thailandia

Quella della birra artigianale rimane un’area poco valorizzata in Thailandia. La produzione di birra domestica è contro la legge e le tasse sulla vendita sono talmente elevate da scoraggiare eventuali produttori artigianali ad investire in questo ambito. Quindi non sarà facile trovare un’alternativa alle lager commerciali di cui abbiamo appena parlato. Anche se, cercando bene (soprattutto nelle grandi città e nelle isole turistiche), troverete qualche interessante prodotto da sperimentare, ma preparatevi a spendere più del doppio che per una birra commerciale.

Ecco una rapida ma dettagliata guida per le migliori birre artigianali prodotte in Thailandia.

Full Moon Chalawan Pale Ale

“Chalawan” significa alligatore e il riferimento, quando pensiamo a questa birra è sicuramente al suo sapore pungente e leggermente acidulo ma con note fruttate. Il tasso alcolico è al 4,7%, quindi piuttosto leggera e adatta a questi climi caldi. Il Full Moon di Phuket è uno dei birrifici che guidano la produzione di birra artigianale in Thailandia e con questa birra si è addirittura conquistato l’oro ai World Beer Awards 2016.

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Taopiphop Hurster

Taopiphop è oramai un personaggio famoso in tutta la Thailandia, infatti questo giovane amante della birra tempo fa ha deciso di sfidare la legge e iniziare una produzione artigianale in un microbirrificio. Dopo essere stato arrestato e aver passato una lunga serie di guai con la giustizia, non ha mollato e ha deciso di legalizzare la sua produzione trasferendone tutta la produzione alla Stone Head Brewery in Cambogia. La birra Hurster è il delizioso frutto (oggi non più proibito) dei suoi sforzi e grazie a gradevoli note floreali, all’accattivante colore ambrato e ad una gradazione alcolica medio-alta (ora molto di moda tra i giovani thailandesi) è molto diffusa nei bar di Bangkok e sulle isole più turistiche.

Eleventh Fort Black India Pale Ale

Il birrificio Eleventh Fort è decisamente super produttivo negli ultimi anni e una delle birre più rinomate è sicuramente la sua Black India Pale Ale che ha addirittura ottenuto un punteggio complessivo di 94 su RateBeer.com. Di colore marrone scuro, maltata con note di caffè e cioccolato, decisamente molto beverina anche se dal retrogusto leggermente amaro.

What the PUG Citra Bomb

Riconoscibile dal carlino sull’etichetta, come suggerisce il nome, è un IPA con un deciso sapore di agrumi (Citra Bomb!). Leggermente acidula ma piacevole (solo se si è amanti del genere), grazie ad un aroma di erbe e ananas molto particolare.

Silom Pirates Stout

Su una cosa penso che siamo tutti d’accordo: l’associazione tra una bella e corposa birra stout e il clima della Thailandia non è affatto immediata e spontanea. Ma in verità la Silom Pirates Stout funziona, eccome. A renderla adatta anche alle temperature e all’umidità del paese sono le sue note di rum e uva passa. Tasso alcolico al 10%, profonda e dolcemente carbonata, con sentori di cioccolato e caffè che vengono fuori pian piano, da provare!

Full Moon Phuket Lager

Birra dal richiamo e di sapori incredibilmente thailandesi, realizzata con riso profumato al gelsomino. Con il tipico colore delle golden lager, ma una gamma di aromi intriganti e sfuggenti: ananas e passion-fruit che ricordano l’ambiente tropicale, e una nota di luppolo. Apprezzata e diffusa in molte zone dello stato.

Nectar Amber Ale

Prodotto dalla birreria Nectary di Bangkok, la Nectar Amber Ale è una birra ambrata ambrata piacevole e perfetta per ogni occasione. Mediamente dolce, dal retrogusto mediamente amaro, corpo medio… per una birra decisamente sopra la media ma che solitamente convince tutti. Con un leggero sapore di agrumi, frutti esotici e mango, è la perfetta Ale thailandese.

Foto di copertina: Island Info Samui