Cubomedusa AKA box jellyfish in Thailandia: riconoscerle e prevenire

banale aceto: unico antidoto conosciuto per la letale puntura

State progettando una vacanza all’insegna del sole e del mare in Thailandia? Se volete partire sicuri e cercare di evitare spiacevoli incidenti leggete questo articolo che parla di un tipo di medusa gigante, la cui puntura può avere esiti mortali; la cubomedusa abita le acque che circondano alcune delle isole più visitate della Thailandia. Imparate a riconoscerle, scoprite le aree ad alto rischio e i metodi per prevenire il contatto. Come agire in caso di puntura della box jellyfish? La box jellyfish, chiamata anche cubomedusa o vespa di mare, è una tipologia di medusa gigante incredibilmente pericolosa, a dir poco letale. Mentre la loro presenza nelle acque oceaniche tropicali di tutto il mondo viene riconosciuta (prima tra tutte l’Australia che ha messo in atto numerose innovative strategie per tenerle lontane dai bagnanti), la Thailandia ha chiuso gli occhi e negato fino a pochi anni fa l’esistenza di questi pericolosissimi abitanti marini lungo le sue coste.

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Oggi, dopo diversi episodi di decessi o gravi incidenti causati da punture di box jellyfish, il problema non può più essere ignorato. In Thailandia la cubomedusa è un pericolo reale e crediamo sia giusto parlare sia della bellezza delle spiagge che vediamo ogni giorno sia della loro pericolosità. Con questo articolo non vogliamo né terrorizzare né scoraggiare un viaggio in Thailandia (i numeri son comunque molto ridotti, soprattutto il relazione con la quantità di turisti che vi giungono ogni anno), ma fotografare una situazione che il governo del paese cerca il più possibile di nascondere.

Cos’è la box Jellyfish: particolarità della cubomedusa

La Chironex Fleckeri, la Carukia Barnesi e la Malo Kingi sono tre tipologie di meduse estremamente pericolose, il cui veleno in brevissimo tempo può portare alla morte. In particolare la Chironex Fleckeri, responsabile di oltre 60 morti in Australia negli ultimi cent’anni, è tra le più grandi e letali allo stesso tempo. Ha un corpo centrale, a cui deve il suo nomignolo, molto simile ad un cubo, dalla quale si diramano tentacoli che possono essere lunghi anche 3 metri. In Thailandia sono stati registrati 15 casi gravi di attacchi di cubomedusa tra il 1997 e il 2015 (la maggior parte attribuita a proprio alla Chironex Fleckeri), sebbene si parli di almeno il doppio dei casi non riportati ufficialmente.

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Cubomedusa in Thailandia: aree e periodi ad alta criticità

Le isole di Koh Samui e Koh Phangan hanno la più alta incidenza di casi di meduse mortali o quasi fatali in Thailandia. Su 15 casi registrati, otto casi (53%) si sono verificati a Koh Samui e altri sei casi (40%) si sono verificati a Koh Phangan. Un caso si è verificato su una barca in alto mare a seguito di un’immersione. La costa thailandese delle Andamane, che ha acque molto più profonde, è considerata più sicura in termini di attività delle meduse. Tuttavia, sia Hua Hin che Cha-am soffrono di gravi afflizioni di meduse durante la stagione delle piogge. Questa stagione va da maggio/giugno a ottobre, con la maggior parte delle precipitazioni in agosto, settembre e all’inizio di ottobre. Se esaminiamo i 15 casi ufficialmente documentati e analizzati dal 1997: la più alta incidenza si è verificata ad agosto (33,3%), poi a settembre e ottobre (20%) e luglio (13,3%).

Sintomi della puntura di box jellyfish

Il veleno della Chironex Fleckeri è abbastanza potente da degradare completamente la parete cellulare, causando nell’organismo una fortissima perdita di potassio, una condizione chiamata iperkaliemia. L’iperkaliemia è fortemente dannosa per il sistema cardiovascolare e spesso sfocia in un collasso fino a causare la morte dell’individuo colpito. Tutto questo nel giro di soli 5 minuti. Sfortunatamente, molte vittime non si rendono conto di essere state punte fino a quando il veleno non viene iniettato, forse perché le meduse trasparenti sono molto difficili da individuare anche nelle acque più limpide. Le persone sopravvissute alla puntura di una cubomedusa hanno riportato una varietà di sintomi, tra cui:

  • Forte dolore (bruciore e prurito)
  • Gonfiore della pelle
  • Tracce di tentacoli visibili sul corpo che sono marrone, rosso o viola
  • Una sensazione di torpore e formicolio
  • Difficoltà a respirare, deglutire e parlare
  • Brividi e sudorazione/febbre
  • Dolore diffuso e pulsante
  • Crisi cardiaca
  • Ricordate che anche le meduse morte possono essere urticanti.

Il grave pericolo determinato da queste meduse potrebbe essere mitigato dall’utilizzo di apposite reti sottomarine: in tutta l’Australia ne esistono di molto valide che da tanti anni rendono le coste molto più sicure e i bagnanti più sereni. In realtà il governo Thailandese pare voler evitare di puntare troppo i riflettori su questo fenomeno e quindi di reti in Thailandia per il momento non se ne vede neanche l’ombra.

Come evitare le punture di Box Jellyfish

1. Evitare le nuotate notturne, infatti le acque calde e poco profonde con fondo sabbioso sembrano attrarre queste meduse soprattutto al tramonto; inoltre a quest’ora sono ancora meno visibili. 2. Indossare una muta antipuntura in lycra, ne esistono di speciali molto più confortevoli delle classiche mute. Attenzione aquando si rimuove la muta: un turista è rimasto gravemente ferito perchè è venuto in contatto con un tentacolo attaccato alla muta protettiva. Sicuramente vale la pena considerare la muta in particolare per i bambini, perché sono più vulnerabili e spesso passano molte ore in acqua. 3. Scegliere una località tra le meno colpite e soprattutto cerca di programmare le tue vacanze non nei mesi di maggiore incidenza.

Rimedi salva vita dopo una puntura da Box Jellyfish

L’unico antidoto conosciuto per il veleno della cubomedusa è l’aceto. Ebbene sì, comunissimo aceto. Per questo in molte spiagge in Australia, paese molto avanti nella gestione di queste fatali punture, si trovanopratiche colonnine d’emergenza con all’interno bottiglie di aceto da usare in caso di puntura. L’efficacia di questo trattamento è però molto maggiore se applicato entro 5 minuti dalla puntura, quindi per essere più tranquilli portate con voi in spiaggia una bottiglia di aceto da cucina (visto che di colonnine d’emergenza in Thailandia noi ne abbiamo viste davvero pochissime). Come trattare una puntura di box jellyfish aka box jellyfish:

• Portare la vittima a riva

• Rimuovere con un panno spesso eventuali residui di tentacolo e irrorare la zona colpita con aceto per almeno un minuto

• In alternativa irrorare il corpo con acqua calda quando è presente una doccia

• Chiamare i soccorsi il prima possibile • Limitare i movimenti,; lasciare la persona sdraiata

• Se necessario eseguire RCP fino all’arrivo dei soccorsi

Con tutto questo in mente, assicuratevi di viaggiare con un’assicurazione sanitaria completa. Questo vi garantirà la possibilità di ricevere le migliori cure possibili anche a seguito della puntura di una cubomedusa.

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