Giappone: organizzare il pellegrinaggio degli 88 templi a Shikoku

Giappone Organizzare Pellegrinaggio 88 Templi Shikoku

un cammino che segue il perimetro dell’isola di Shikoku per 1200 km

Pellegrinaggio di Shikoku Kobo Daishi o Ohenro Pellegrinaggio degli 88 templi, questi sono i nomi per il quale questo Cammino è conosciuto. Poco in realtà, dagli occidentali probabilmente, considerate le effimere informazioni riportate nel web, in lingua italiana. Cimentarsi in questa grande avventura significa soprattutto immergersi nel Giappone rurale  dell’isola di Shikoku, completamente diverso da quello dell’immaginario collettivo, fatto di luci e grattacieli.

Sono in molti infatti ad associare il Sol Levante quasi esclusivamente alla visione futuristica che si ha camminando per le strade della sua capitale, Tokyo. Ma il paese è tanto altro: è tradizione, vita molto più lenta di quella che si respira nelle metropoli, natura selvaggia e incontaminata, ma anche splendide spiagge. Noi Tokyo l’abbiamo amata e ci abbiamo passato molto tempo, ma come al solito cerchiamo il luogo meno battuto e ve lo raccontiamo come meglio sappiamo fare. Se dopo aver percorso il Pellegrinaggio degli 88 Templi siete alla ricerca di un’altra zona del Giappone che i viaggiatori non conoscono, date un’occhiata all’Isola di Ishigaki, scoperta grazie al blog dell’Amica Impiegata Giramondo.

Premessa: questo articolo è stato scritto da Lara Tresoldi, instancabile viaggiatrice e camminatrice che a nonostante la quasi totale mancanza di informazioni che si trovano online ha deciso di imbarcarsi in questo affascinante pellegrinaggio in Giappone. Ha preso appunti e ha riportato ogni suo passo per noi, creando la guida più completa che esista in lingua italiana al Pellegrinaggio degli 88 Templi.
Questi i suoi riferimenti:
Facebook
Instagram
Blog

Grazie Lara.

Chiedendo a qualche amica/o giapponese, ho avuto pochi riscontri anche ai nostri antipodi, nonostante tutti mi abbiano confermato che la natura sarebbe stata incredibilmente dirompente ed affascinante.

Prima del pellegrinaggio di Shikoku: una tappa a Osaka

Prima di introdurre il pellegrinaggio, è utile sapere che l’aeroporto più vicino è quello di Osaka.

Necessitando di un periodo abbastanza lungo per fare questo percorso, la prima notte ad Osaka è quasi obbligata, in primo luogo per acclimatarsi all’ambiente e alla cultura e poi per avere il tempo di fare acquisti di prima necessità, come ad esempio le Sim Card dati per internet, che sono il tasto dolente e dispendioso della medaglia.

Ci sono due possibilità fondamentalmente. La prima è affittare facendo un abbonamento, un piccolo router da portarsi appresso, ma che ha dei costi spropositati (146€ per massimo 45 giorni, a banda larga, ad accesso illimitato, 75 mbps download/25 mbps upload). La seconda è di acquistare delle Sim della durata di 21 giorni massimo (quindi fare la scorta), per la cifra di €23 a tessera, dove però si hanno soltanto 5 gb utilizzabili, no chiamate o SMS. Io ho optato per la seconda scelta.

Le compagnie telefoniche sono diverse, ma quella più economica riscontrata è la b-mobile. Per l’acquisto basta andare al Yodobashi Camera Umeda a Kita Ward, Ofukacho, 1-1, ad Osaka. Per farla funzionare, bisognerà installare il profilo APN, in base al modello di cellulare che si possiede. Sul sito bmobile.ne.jp si trova la procedura.

Altro punto da snocciolare è l’utilizzo delle tessere dei trasporti, utilissime e facili da ricaricare, ma che in realtà, se fate soltanto il Kobo Daishi trail, non vi serviranno. In ogni caso, ce ne sono diverse in base alle zone in cui viaggiate, ma secondo il consolato giapponese, la Suica e la Pasmo sono quelle che hanno un maggior raggio d’azione (non funzionano sullo Shinkansen). Anche in questo caso è un comodato d’uso e quindi prevede una caparra di 500yen, se non ricordo male. L’ho fatta nel 2011 ed ha una validità di 10 anni, pertanto potrò riutilizzare la stessa.

Gli ATM sono ovunque in Giappone, come i 7eleven, ma portarsi un cambio di euro per non pagare le commissioni ed il cambio, può essere una buona idea.

Per quanto riguarda il pernottamento ad Osaka, mi sono affidata ad un piccolo ostello con camerate separate, a Namba, che dista con l’autobus 47 minuti dall’aeroporto.
Da Osaka dovrete prendere un autobus in direzione Naruto (Isola di Shikoku) e da lì proseguire per Bando, dove si trova il primo tempio.

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Il pellegrinaggio del Maestro Illuminato Kukai (774-835)

Il pellegrinaggio degli 88 templi percorre per lo più il perimetro dell’isola di Shikoku (1200 km circa), una delle più grandi dell’arcipelago giapponese; alcune volte il percorso porta a visitare l’interno montuoso, dovendo affrontare dislivelli impegnativi (intorno ai 1100  mt). Non c’è un verso definito in cui compiere il cammino, dicono, m, secondo il mio parere, se si vogliono seguire le orme del maestro, allora si deve partire da Naruto (dal tempio numero 1 a nord-est dell’isola) e poi percorrere Shikoku in senso orario e arrivare all’ultimo degli 88, che si trova sempre vicino a Naruto.

Perché suggerisco questa direzione per percorrere il Pellegringgio di Kobo Daishi? Ebbene, si dice che Kukai durante il suo percorso di apprendistato ascetico (in giapponese dōjō, come per le arti marziali) abbia percorso i primi 23 templi, nella Prefettura di Tokushima, come un risveglio, un prendere atto (parliamo di preconcetti, idee, discriminazioni, consumismo ecc.); dal tempio 24 al 39 (passando alla Prefettura di Kochi, dove i templi a volte sono parecchio distanti-dal 23 al 24 sono 80 km circa) ha perfezionato la pratica ascetica della visione e della meditazione; dal 40 al 65, (siamo nella Prefettura di Ehime) Kukai ha raggiunto il “non ulteriore apprendimento” ed il “lasciar andare”; l’ultima è la Prefettura Kagawa, dal 66 all’88, dove ha raggiunto il Nirvana.

Le tappe non sono standard, in quanto ognuno ha il proprio passo, la propria forma fisica, un allenamento pregresso e altro ancora. Per il cammino degli 88 templi ho inizialmente calcolato (da precedente esperienza su Santiago) 25 km/giorno e quindi 45 giorni di puro cammino. Meteo, stanchezza, paesaggi/città a cui dedicare più tempo e dislivelli possono in alcuni casi far pendere l’ago probabilmente sui 60 giorni, prendendola comoda.

La parte economica avrà un peso non indifferente: considerando le informazioni recuperate dal web in un primo tempo ho calcolato circa 1.000€/mese (circa 145.000yen) tutto compreso (mezzi di trasporto, pernottamenti e pasti). Per ogni tappa troverete il resoconto di quanto ho speso realmente.

Come vestirsi per il Pellegrinaggio di Shikoku

Per affrontare il Cammino di Shikoku, non è obbligatorio un vestiario particolare, ma diciamo che se volete approcciarlo in modo spirituale, il consiglio è quello di indossare: il cappello di paglia per ripararsi (sugegasa), una veste bianca che simboleggia la purezza con cui il pellegrino si approccia al cammino (hakui – manica lunga, oizuru – manica corta), il mala ossia un rosario buddhista (juzu), il bastone (kongozue) dove lo spirito di Kobo Daishi riposa, il sonaglio (jirei) che si scuote a fine mantra. Ci sono poi il libro dove verranno apposti i timbri come fosse una compostela (nokyocho), dei foglietti dove andrà scritto il proprio nome, indirizzo, data e desiderio espresso (il colore degli osame-fuda è indicativo del numero di volte che è stato fatto il pellegrinaggio), la borsa che contiene l’essenziale del pellegrino e la stola (wagesa). Se l’acquisto sarà completo di tutto quanto sopra descritto, si arriveranno a spendere sui 10.000 yen.

Potrete comprare il tutto a Bando, la cittadina dove parte il cammino, che ospita il primo tempio.

Il rito di accesso ai templi per il Pellegrinaggio degli 88 Templi

L’importanza del rito di accesso ai templi è da sottolineare, poiché, oltre a mantenere un atteggiamento rispettoso, ci sono dei passaggi da fare, come ad esempio la purificazione o abluzione o misogi.

Accedere dal portale principale facendo un inchino e procedere verso la fontana.

Con il mestolo preso con la mano destra, si versa dell’acqua sulla sinistra e viceversa. Poi sempre con la mano destra e sempre con la stessa acqua rimasta nel mestolo, si versa un po’ di acqua sulla mano sinistra, portandola alla bocca per sciacquarla. Con la restante acqua del mestolo si lascia scorrere lungo il manico per ripulirlo e si posa con l’incavo verso il basso, nel posto trovato.

Dopo l’abluzione si può suonare la campana grande ed in seguito accedere al tempio principale, dove dovrete accendere 3 incensi e una candela; dopodiché, salire mantenendo la sinistra e donare un osame-fuda ed una moneta (1 cent va benissimo): se c’è il batacchio, si può suonare due volte per risvegliare la divinità dormiente in quel tempio, poi si compie un passo indietro e si prega. Stesso procedimento si dovrà fare al tempio di Kukai (quindi per ogni tempio, due volte). Al termine compiere un inchino profondo e uscendo dal portale, rifare l’inchino.

Sutra del cuore (traduzione in italiano)

Immerso nella saggezza suprema davanti a monaci e bodhisattva riuniti, Kannon (Avalokitesvara) bodhisattva della compassione, risponde all’allievo Shariputra insegnando la dottrina del vuoto.
Oh Shariputra, la forma non è che vuoto, il vuoto non è che forma;
ciò che è forma è vuoto, ciò che è vuoto è forma;
lo stesso è per sensazione, percezione, discriminazione e coscienza.
Tutte le cose sono vuote apparizioni, Shariputra.
Non sono nate, non sono distrutte, non sono macchiate, non sono pure;
non aumentano e non decrescono.
Perciò nella vacuità non c’è forma né sensazione, né percezione, né discriminazione, né coscienza;
Non ci sono occhi né orecchi, naso, lingua, corpo, mente;
Non ci sono forma né suono, odore, gusto, tatto, oggetti;
né c’è un regno del vedere,
e così via fino ad arrivare a nessun regno della coscienza;
non vi è conoscenza, né ignoranza,
né fine della conoscenza, né fine dell’ignoranza,
e così via fino ad arrivare a né vecchiaia né morte;
né estinzione di vecchiaia e morte;
non c’è sofferenza, karma, estinzione, via;
non c’è saggezza né realizzazione.
Dal momento che non si ha nulla da conseguire, si è un bodhisattva.
Poiché ci si è interamente affidati alla prajna paramita,
la mente non conosce ostacoli;
dal momento che la mente non conosce ostacoli
non si conosce la paura, si è oltre il pensiero illusorio,
e si raggiunge il Nirvana.
Poiché tutti i Buddha
del passato, del presente e del futuro
si affidano interamente alla prajna paramita, conseguono la suprema illuminazione.
Sappi dunque che la prajna paramita è il grande mantra,
il mantra più alto,
il mantra supremo e incomparabile,
capace di placare ogni sofferenza.
Ciò è vero.
Non è falso.
Perciò io recito il mantra della prajna paramita,
Che dice:
Gate, gate, paragate, parasamgate, bodhi, svaha!
(andate, andate, andate insieme all’altra sponda, completamente sull’altra sponda, benvenuto risveglio!)

Bus setsu ma ka han nya ha ra mi ta shin gyō (versione originale)

kan ji zai bo sa(tsu) gyō jin han nya ha ra mi ta ji shō han[ken] go un kai kū do i(tsu) sai ku yaku sha ri shi shiki fu i kū kū fu i shiki shiki

soku ze kū kū soku ze shiki ju sō gyō shiki yaku bu niyo ze sha ri shi zeshohōkūsō fushō fumetsu fuku fujō fuzōfugen

ze ko kū chū mu shiki mu ju sō gyō shiki mu gen ni bi ze(tsu) shin ni mushikishōkōmisokuhō mugenkai naishimuishikikai mumu

myō yakumumumyōjin naishimurōshi yakumurōshijin muku shū metsu dō mu chi yaku mu toku i mu sho tok(u) ko bo dai sa(tsu) ta e hannyaharamitako shinmuke(i)gemuke(i)geko muukufu onrii(tsu)saitendōmusō kugyōnehan sanzeshobutsu e hannyaharamitako tokuanokutarasanmyaku sanbodai kochi hannyaharamita zedaijin[shin]shu zedaimyōshu zemu jōshu

ze mu tō dō shu nō jo i(tsu) sai ku shin jitsu fu ko ko setsu han nya
ha ra mi ta shu soku se(tsu) shu watsu
gya te(i) gya te(i) ha ra gya te(i) ha ra sō gya te(i) bō ji so wa ka
han nya shin gyō

Segnali da seguire nel Pellegrinaggio degli 88 Templi

Ho fotografato i principali segnali che indicano che strada prendere per restare sul sentiero giusto durante il Pellegrinaggio di Kobo Daishi. Oltre a questi ci sono anche dei pilastri di roccia con “delle mani” che indicano la strada. Sono i vecchi segnali, quelli più antichi, comunque utili).

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Henro House

Diverse volte in questo articolo si parla di Henro House: si tratta di antiche case che un’associazione sta pian piano recuperando e facendone hotel e ostelli economici per i pellegrini. Sono di solito confortevoli, tradizionali e hanno standard elevati.
Consiglio: se prenotate attraverso il sito delle Henro House, mandate anche una mail di accertamento che il proprietario sia presente in casa. Mi è capitato di prenotare via web e arrivare, ma non trovare nessuno. Non potendo chiamare, ho contattato via Facebook il proprietario della prima henro house, che si è mosso per aiutarmi. In ogni caso mantenete più contatti possibili, sempre, qualora non abbiate le telefonate nel piano della sim.

L’itinerario del Pellegrinaggio degli 88 Templi

Ho diviso il percorso del pellegrinaggio in tappe dalla lunghezza variabile, alcune di poche ore, altre da percorrere in un paio di giorni. Per ogni tappa ho indicato il tempo impiegato, il costo di pernottamento, pasti e trasporti che ho affrontato. Ovviamente queste spese sono molto soggettive (anche se le alternative spesso non sono troppe): io per esempio, quando possibile, ho usato il couchsurfing per risparmiare qualcosa e conoscere persone del posto con cui passare qualche ora.

Dal Tempio 1  al Tempio 6 (Ryozenji – Anrakuji)

La partenza del Pellegrinaggio degli 88 Templi è nella cittadina di Bando. Il mio consiglio è di arrivarci nel primo pomeriggio del giorno prima della partenza del vostro cammino, in modo da avere qualche ora per organizzarvi.  A Bando ci arriverete da Osaka prendendo prima un autobus per Naruto e da lì un treno proprio per Bando. Contate mezza giornata di viaggio.

Il mio consiglio è passare la prima notte alla Henro House di Bando, ospiti di Dai-San. La padrona di casa infatti vi farà da guida, introducendovi alla preghiera e consigliandovi gli acquisti da fare in questa fase preparatoria del vostro cammino.

Ognuno interpreta il pellegrinaggio a suo modo, saltando templi, facendone prima uno e poi l’altro, vestendosi con rispetto, ma non necessariamente con veste bianca. Qualunque sia la vostra decisione, sappiate che la ritualità in Giappone è importante, molto importante, per questo l’aiuto della padrona di casa dell’Henro House è fondametale.

Qualora voleste essere iniziati alla pratica in modo classico, si consigliano il sugegasa (cappello di paglia – tenendo conto che se avete sulle spalle lo zaino, il cappello dovrà essere di una misura non troppo ingombrante), la hakui o veste bianca (di manica lunga o corta – potete evitare sicuramente il pantalone), gli osame-fuda (foglietti con sopra scritto nome, indirizzo, età e desiderio), il kongōzue (bastone, essenziale visto che rappresenta lo spirito di Kukai) e la guida degli 88 templi, in inglese, con cartine dettagliate. Il costo per questi oggetti si aggira intorno ai 5000yen. Io mi sono portata da casa un quaderno rilegato per i timbri dei templi (300yen a timbro), però dalle facce, credo preferiscano i loro in carta di riso.

La signora della guesthouse vi regalerà il vostro primo osettai (regalo) che comporterà nel cappuccio con campanella per il bastone. Riceverete molti altri osettai (colazioni, cene, caramelle, oggettistica) che dovranno essere scambiati con un vostro osame-fuda.

Una volta imparata la sequenza di preghiera ed i sutra, si può partire seguendo le indicazioni rosse. Non sono molte e nemmeno molto visibili, quindi bisogna tenere gli occhi aperti. Soprattutto sul tempio nr. 4.

Potreste fermarvi una seconda notte da Dai-Sa: vi verrà gentilmente a recuperare in macchina al tempio nr. 6, dopo le 16:00, vi accompagnerà a fare la spesa e poi potrete cenare tutti insieme. Il giorno seguente, dopo una colazione sostanziosa (altro osettai), vi riaccompagnerà al tempio nr. 6 per proseguire il cammino.

La Henro house dispone di doccia/vasca, cucina, asciugacapelli, lavatrice e stendi panni.

Tempo di percorrenza: 5 ore circa

Costo pernottamento: 2.800 yen

Costo pasti: 500 yen

Costo mezzi trasporto: 0 yen

Dal Tempio 6 al Tempio 11 (Anrakuji – Fujiidera)

Chiedete a Dai-San di prenotarvi una sistemazione per la notte successiva. Parla inglese e vi potrà aiutare più facilmente. Mi ha prenotato una camera alla Channel-Kan guesthouse a Yoshinogawa City, vicino alla stazione di Kamojima (in ogni caso c’è anche su booking.com).

La strada non è particolarmente difficoltosa, se non per il tempio nr. 10 che ha una bella salita, ma alla deviazione per il tempio Kirihataji, proseguite per 50 metri e subito sulla sinistra, prima della curva, troverete un negozio di Henro-oggettistica. Chiedete ad Asano-San di custodire il vostro zaino. Al rientro troverete ad aspettarvi bagaglio, Asano ed una tazza di tea giapponese.

Il tempio nr. 11, l’ultimo del vostro itinerario giornaliero, dista un chilometro dallalloggio in direzione della stazione Kamojima.

La guest-house ha la doccia, la lava-asciuga, asciugacapelli ed una zona relax con, frigorifero, tea e caffè a disposizione.

Tempo di percorrenza: 8 ore circa

Costo pernottamento: 2.900 yen

Costo pasti: 550 yen

Costo mezzi trasporto: 0 yen

Dal Tempio 11 al Tempio 12 (Fujiidera – Shosanji)

In realtà dall’ostello al tempio 11 bisogna contare un’ora di strada, da aggiungere alla salita di 800 metri di dislivello per arrivare al nr. 12.

Questo è uno dei templi che viene definito Henro-korogashi ovvero dove il pellegrino cede, per indicare un percorso molto difficoltoso (i templi in questione sono il 12, 20, 21, 27, 60, 66, 81 e 82).

Ho pernottato una notte il più alla Channel-Kan Guest-House, per problemi meteo (secondo tifone in una settimana) e per problemi di peso del mio zaino e pertanto, la strada si raddoppia, ma c’è la possibilità di dormire al tempio, previa telefonata, oppure se si è in buonissima forma, scendere al tempio 13.

Consiglio di partire almeno per le 7 di mattina e di buona lena si può arrivare al tempio in 5/6 ore.

La prima metà della salita è molto ben tenuta, ma salendo sempre di più, dopo le rapide, si entra nella vegetazione fitta e le scarpe da trekking con un buon grip sono necessarie, sennonché pochissimo peso sulle spalle ed una scorta infinita di acqua.

Passerete delle zone di riposo per i pellegrini, che spererete essere il tempio; arriverete dopo parecchio tempo ad una statua gigante e spererete anche qui nella porta d’ingresso… NO! Mancherà ancora una bella ora e mezza.

Ricordarsi di portare il bastone è obbligatorio, oltre che per l’aiuto che può dare nelle scalate e discese, anche per far scappare qualche animaletto (serpentelli, cervi selvatici ecc.).

Purtroppo la mia esperienza di rientro è avvenuta prematuramente e quindi mi sono affidata ai mezzi pubblici e ad un passaggio dal giardiniere del bosco.

Al villaggio fantasma, dopo 4 ore di camminata, c’è un’unica casupola dove ogni tanto si fermano dei furgoncini bianchi con sopra sterpaglie. Chiedete se possono accompagnarvi alla fermata dell’autobus. Da lì (davanti al negozio di lapidi), prendete l’autobus che ferma a Ishii-Chuo – gli autobus non hanno numeri, ma se beccate il vecchietto giusto, starà con voi tutto il tempo finché non vi farà salire su quello esatto – e da Ishii-Chuo prendere il treno per Kamojima.

Tempo di percorrenza: 5 ore circa

Costo pernottamento: 2.900 yen

Costo pasti: 850 yen

Costo mezzi trasporto: 1020 yen

Dal Tempio 13 al Tempio 17 (Dainichiji – Idoji)

Sono tutti templi molto vicini e quindi fattibili in una giornata soltanto. Per il soggiorno mi sono affidata a Couchsurfing per 3 giorni, un po’ causa secondo tifone, un po’ per risparmiare, ma anche per fare un’esperienza in una famiglia locale.

I giorni trascorsi a contatto con questa famiglia, sono stati molto piacevoli, tant’è che loro hanno cucinato per me ed io per loro, per sdebitarmi dell’ospitalità. Mi hanno dato libero accesso alla loro casa stile giapponese, mentre loro abitavano nella casa nuova. Mangiavamo insieme e si passava un po’ di tempo chiacchierando, ma sempre nel pieno e assoluto rispetto della privacy, loro e mia.

La casa era un po’ fuori mano, rispetto al circuito dei templi, pertanto mi sono mossa con il treno per raggiungere il 13 e poi a piedi fino al 17, per riprendere il treno a fine giornata.

La fermata più comoda per raggiungere questa parte di percorso è Kou.

Tempo di percorrenza: 3 ore circa

Costo pernottamento: 0 yen

Costo pasti: 100 yen (3000 yen aggiuntivi per aver cucinato per la famiglia)

Costo mezzi trasporto: 440 yen

Dal Tempio 18 al Tempio 19 (Onzanji – Tatsueji)

Per raggiungere il tempio 18 dalla casa del mio ospite, ho ripreso il treno fino a Tatsue, cambiando a Tokushima.

La strada che porta al 18 non è molto bella e ci sono dei punti in cui è molto trafficata. Il dislivello non è impegnativo, però è comunque un tempio in montagna. Se c’è la possibilità e sapete già dove starete, potete chiedere di lasciare lo zaino e alleggerirvi di peso.

Io ho soggiornato al Funa-no-Sato, accanto al ponte sul fiume Tatsue, tra i due templi. Purtroppo però, io e la signora non ci siamo intese per via di problemi di idioma e quindi mi ha preparato sia la cena che la colazione, aumentando notevolmente la spesa.

Tempo di percorrenza: 4 ore circa

Costo pernottamento: 6.500 yen

Costo pasti: 800 yen (per il tempio 20 e 21)

Costo mezzi trasporto: 660 yen

La guest-house ha la doccia, la lavatrice, asciugacapelli ed una zona relax.

Dal Tempio 19 al Tempio 20 (Tatsueji – Kakurinji)

Per raggiungere il 20 la strada è molto trafficata e a tratti senza marciapiedi. Sono 14 km totali, di cui, gli ultimi 3 sono in mezzo ai boschi e in salita. Il percorso è veramente affascinante e magico, ma è uno degli henro-korogashi (ovvero dove il pellegrino cede, si stanca) e quindi le ginocchia ne risentono, soprattutto negli ultimi chilometri. Vi stupiranno i paesaggi che ogni tanto si aprono tra i fitti alberi, dando una visuale spettacolare sul fiume Naka.

Dopo aver letto alcuni consigli ho deciso di dividere i templi 20 e 21 in due giorni, essendo entrambi korogashi. A valle ho trovato ospitalità da una ragazza, henro anche lei, che mi ha dato degli ottimi consigli sul giorno successivo e sulle strade alternative per raggiungere il 21.

Tempo di percorrenza: 7 ore circa

Costo pernottamento: 0 yen

Costo pasti: 0 yen (spesa del giorno precedente)

Costo mezzi trasporto: 0 yen

Nome delle guesthouse: Michino yado sowaka. 6800 yen per notte e 2 pasti. 2500 yen room only. Tel. +81(0)884 620701

Dal Tempio 20 al Tempio 23 (Kakurinji – Yakuoji)

La mia ospite mi ha consigliato delle strade alternative in mezzo ai boschi e al Parco Nazionale, evitando le strade statali. Da casa sua mi ha accompagnata a nord per percorrere il Kamo Trail (4.2 km in cui il primo tratto è in pendenza, poi si cammina sul costone). Al tempio 21 c’è la famosa statua del Kobo Daishi che guarda la vallata, appena dopo il tempio, facendo una bella salita che porta all’Iwaye Trail (entrambi i percorsi fanno parte del’Awa Henro Trail). Per trovare la strada si può chiedere info all’office oppure seguire per la ropeway (discesa dopo i bagni).

Una volta arrivati alla statua si può proseguire per l’Iwaya. È una discesa impegnativa in alcuni punti, ma ci sono le corde di aiuto (da non fare se il giorno prima ha piovuto). Paesaggi spettacolari da ogni lato.

All’intersezione, dove c’è la pompa di benzina, proseguire dritto attraversando, e poi tenere la destra. Il tempio 22 è dopo 5 km di salite e discese. A 3,5km dal tempio vedrete un cartello in mezzo al bosco. Andare avanti dritti per l’indicazione 3,5km.

Dal 22 al 23 ho preso il treno, quindi da Aretano a Hiwasa. Il tratto, seppur fatto in treno, è molto suggestivo (soprattutto se vi sedete in coda) perché passa molto lentamente attraverso le gallerie di boscaglia. La linea è la JR Mugi direzione Kaifu.

Hiwasa è un paesino di pescatori in riva all’oceano e si può andare fino al porto dove vi aspetta un paesaggio magnifico, oltre che visitare il tempio (famoso per la foto sulla guida), il castello e vedere un tramonto spaziale.

Da qui parte la Minami- Awa Sun Line, una strada di 18 km sull’oceano. Questa zona meriterebbe 2 giorni.

Ho soggiornato alla Guesthouse Oyadohiwasa, subito dopo il ponte, scendendo la scaletta. Camera solo per me, molto pulito e con la possibilità di fare il bagno.

Tempo di percorrenza: 9 ore circa

Costo pernottamento: 4500 yen

Costo pasti: 500 yen

Costo mezzi trasporto: 360 yen

La guest-house ha la doccia, la lava-asciuga, asciugacapelli ed una zona relax con cucina, frigorifero, tea e caffè a disposizione

Guesthouse: Suzanka +81(0)884 363701 per notte con 2 pasti, 6500yen, room only 4000yen

Hotel: Ashimoto ya ryokan room only 4000yen +81(0)884 780033 (distanza dal tempio 22 all’hotel 15 km)

Dal Tempio 23 al Tempio 24 (Yakuoji – Hotsumisakiji)

Per raggiungere il 24 bisogna fare 76 km circa e servono circa 3 giorni di cammino, che ho saltato in parte con un treno ed un bus. Il treno va da Hiwasa a Kannoura ed il biglietto è unico, ma a Kaifu si deve cambiare binario e treno. Il cambio è percepibile perché scendono tutti e prendono l’altro treno. Io ho preso quello delle 8.24 per arrivare a Kannoura alle 9.20. Alle 9.59  c’era il bus. La fermata degli autobus è sulla destra, scendendo le scale. La tratta, come sempre per gli autobus, si paga alla discesa, ricordandosi di prendere il biglietto durante la salita dalla porta sul retro. Può darsi che sul treno stacchino le carrozze. Se vedete che tutti si spostano, fatelo anche voi (di solito il conducente vi avvisa in modo comprensibile).

Ho deciso di scendere a Meoto Iwa, alle rocce sposate, e fare gli ultimi 20 km a piedi per arrivare al tempio 24.

La strada costeggia in parte l’oceano. Arriverete ad un piccolo cimitero che resterà sulla vostra destra, pieno di Buddha, subito dopo un parcheggio con un bagno. Avanti 10 metri sulla destra si sale ad uno spiazzo con un piccolo monumento, appena dietro una stradina invisibile che vi condurrà al 24.

Seguendo poi il sentiero che scende dietro il tempio principale, si arriva su una strada principale panoramica. Va discesa per arrivare a Muroto City.

Ho dormito al Takenoi, vicino al tempio 25.

La guest-house ha la doccia o si può utilizzare anche il bagno in stile giapponese e una zona relax, ma non ho avuto di controllare altro.

Tempo di percorrenza: 7 ore circa

Costo pernottamento: 4200 yen

Costo pasti: 0 yen (spesa dei giorni precedente)

Costo mezzi trasporto: 820 yen di treno e 1120 yen di autobus

Guesthouse: Minshuku Kaifu RO 3500 yen 0884 734522; Ohenro House Irune Sato Noni RO 2800 yen +81(0)8029858621; Minshuku Lodge Osaki RO 3500 yen +81(0)887272065

24-25: Minshuku Kawasaki RO 3000 yen 09010037968 (mobile phone) +81(0)887223664 (home) serve la lista e ti vengono a prendere.

Dal Tempio 25 al Tempio 27 (Shinshoji – Konomineji)

Il 25 è di facile arrivo, mentre il 26 ha una bella salita che porta ad un parcheggio. Dopo averlo lasciato e quindi scesa la scalinata, si deve tenere la destra, la strada sale ancora un poco e poi passa in mezzo a campi e ad un versante della montagna, non troppo ben tenuto. Uscendo dalla boscaglia si avrà l’oceano di fronte. La strada per il 27 è tutta costiera a parte Cape Hane, dove si può scegliere l’interna o l’esterna.

Ho dormito a Tano alla Henro House Misono per 2 notti perché nella Henro House successiva (Cosmo) non c’era il proprietario (quindi il 27 l’ho fatto il secondo giorno), tornando da Misono subito dopo.

Il 27 non è così difficile da raggiungere. Sono 2 ore di salita, ma facendola con molta calma, e 2 ore di strada costiera più il ritorno. Al tempio c’è una strada che porta ad una torre in cima alla montagna, ma quando l’ho fatta io non era praticabile.

La guest-house ha la doccia e vasca, la lavatrice, asciugacapelli ed una zona comune con cucina, frigorifero a disposizione.

Tempo di percorrenza: 6 ore circa il primo giorno – 8 ore circa il secondo giorno

Costo pernottamento: 2000 yen (per il disguido di non aver trovato la proprietaria in casa) + 2800yen

Costo pasti: 2000 yen (spesa per 2 giorni)

Costo mezzi trasporto: 0 yen

25-26: Minshuku Urashima w/bkfst and dinner 5500yen, RO 2800yen

26-27: Henro Yado Totoroto 08029792888

27-28: Kaseno Guesthouse 3000yen 05036996147; Kosumo Guesthouse 2500yen (discounted) RO 09030804665

Dal Tempio 28 al Tempio 33 (Dainichiji – Sekkeiji)

Da Tano a Noichi, ho preso un treno per raggiungere il tempio 28 e poi arrivare in serata a Kochi, dato che avevo trovato ospitalità per 3 giorni da un ragazzo della città, attraverso couchsurfing. Dal 28 al 30 sono in ogni caso 17 chilometri; da casa del mio ospite mi sono mossa in città per visitare gli altri templi (fino al 33) e Kochi con il suo castello.

Essendo templi vicino alla città, non hanno tracciati particolari da seguire, se non attraverso il GPS o le indicazioni degli Ohenro. Essendo Kochi abbastanza grande, si può trovare alloggio facilmente, ma non tramite Henro House.

Tempo di percorrenza: le tempistiche in questo caso sono sfalsate causa alloggio con couchsurfing. Ma in due giorni si possono fare i 6 templi: il primo giorno con una lunghissima camminata (28, 29 e 30) e il secondo giorno, più rilassati, il 31, 32 e 33.

Costo pernottamento: 0 yen

Costo pasti: 2000 yen per 3 giorni

Costo mezzi trasporto: 1070 yen

Dal Tempio 34 al Tempio 36 (Tanemaji – Shoryuji)

Da casa del mio ospite al 34 c’erano 5 chilometri, ma la strada per arrivare al 36 è parecchio lunga, per cui è meglio partire molto presto o magari spezzare il viaggio.

Io ho trovato da dormire in una Minshuku (guest-house tradizionali a gestione familiare), dalla signora Micchan, ma la strada per arrivare da lei è ripida perché la casa è in una baia di pescatori e quindi dalla montagna del 36 si deve salire e poi scendere.

In ogni caso se decidete di dormire da lei (a Cape Kannon-zaki) dovrete percorrere la Yokonami Peninsula, altrimenti dal 36 si può tornare indietro e fare l’interno, che è più facile e corto. Onestamente non ho visto questa strada e quindi non so dire se merita o meno, ma sicuramente posso dire che paesaggi come quelli dello Yokonami, credo di non averli mai visti in vita mia.

I punti critici sono dal 35 al 36: all’Henro Hut del Monte Yosoke si passa sotto un tunnel trafficato, ma con il marciapiedi, oppure si può passare sopra la montagna, ma il dislivello è importante. Prima di andare al 36, se appunto si vuole fare la penisola, è consigliato fare la spesa al Family Market prima del ponte Usa-Ohashi, poiché non ci sono altri supermercati.

Per raggiungere il 36 si deve prendere una stradina sulla destra prima del Buddha dorato nel parcheggio.

Ricordatevi di dire a Micchan di venire a prendervi con la macchina, sulla strada principale, perché per scendere da lei ci sono veramente parecchi km in più da aggiungere al vostro percorso. Io non l’avevo avvisata, ma probabilmente preoccupata, è venuta a cercarmi (saranno ancora 10 km in pendenza).

Il giorno seguente mi ha riportato all’intersezione con la strada principale.

Tempo di percorrenza: 10 ore circa.

Costo pernottamento: 4000 yen (colazione inclusa)

Costo pasti: 600 yen

Costo mezzi trasporto: 0 yen

Dal Tempio 36 al Tempio 37 (Shoryuji – Iwamotoji)

Dalla minshuku di Micchan, sono stata accompagnata fino in cima alla montagna e poi da lì ho percorso tutta la Yokonami Skyline (l’ultima parte è un po’ triste per via dei detriti nel bacino di raccolta). Fino ad Onogo ho camminato, poi ho preso il treno fino a Niida, dove avevo la guesthouse.

Ad Onago c’è una grossa zona commerciale con un supermercato molto grande e super conveniente, dove poter fare rifornimento per i giorni successivi, tenendo conto del peso sempre.

Da qui al tempio 37 sono soltanto 5 km. La strada è semplice perchè è proprio un provinciale per la maggior parte del percorso.

La Guesthouse si chiama 40010.

Tempo di percorrenza: 7 ore circa.

Costo pernottamento: 3000 yen (room only)

Costo pasti: 600 yen

Costo mezzi trasporto: 550 yen

Dal Tempio 37 al Tempio 38 (Iwamotoji – Kongojukuji)

Il tempio 38 si trova a Cape Ashizuri e sono circa 86 km che io ho percorso con treni e autobus per poi tornare indietro alla Henro House di Nakamura; se si vuole intraprendere il mio stesso percorso si può prendere il treno da Niida a Kubokawa, quindi cambiare linea e prendere la Tosa-kuroshio fino a Nakamura. Il primo treno si paga alla stazione di uscita, mentre per il secondo passa l’operatore nelle carrozze.

Appena usciti dalla stazione, sulla sinistra ci sono le pensiline. Attendere il bus al nr. 3 che vi lascerà davanti al tempio.

Ovviamente così facendo il percorso avviene in una giornata, partendo intorno alle 8. Una volta al tempio 38, è possibile in pochi passi raggiungere il belvedere.

Al rientro la fermata è nello spiazzo accanto al tempio ed è stato sempre tramite bus fino a Nakamura station.

Il pernottamento è stato alla Henro House Shimanto.

Tempo di percorrenza: 7 ore circa.

Costo pernottamento: 2800yen (room only)

Costo pasti: 0yen (offerta dalla proprietaria)

Costo mezzi trasporto: 210yen (primo treno) + 1500yen (secondo treno) + 3800yen (bus a/r)

Dal Tempio 39 al Tempio 40 (Enkoji – Kanjizaiji)  

Avendo dormito a Nakamura alla Henro House Shimanto, la proprietaria ha voluto accompagnarmi in macchina fino al 39, così da pregare e farmi una lezione integrativa della pratica. Pertanto ho approfittato, camminando dal 39 al 40 attraverso la strada R56 passando per i tunnel che sono provvisti di marciapiedi, nonostante la strada non sia particolarmente bella e per giunta trafficata. Su questo tratto non ci sono piazzole o bagni, se non uno sparuto e nascosto bagno chimico (se non ricordo male prima dell’Ipponmatsu tunnel).

Al tempio 40 ho trovato posto nel Ryokan Yamashiro-ya.

Tempo di percorrenza: 8 ore circa.

Costo pernottamento: 4300 yen (room only)

Costo pasti: 600 yen

Costo mezzi trasporto: 0 yen

Dal Tempio 40 al Tempio 43 (Kajizaiji – Meisekiji)

Per problemi di disponibilità e costi intorno al tempio 43, ho preso un treno per arrivare a Ozu, dove ho trovato un ostello poco costoso.

Qualora dovesse succedere anche a voi, a 10 metri dal ryokan, sul lato opposto della strada, c’è la fermata dell’autobus per Uwajima che in un’ora porta alla stazione omonima. Poi ho preso il trenino per Muden.

Per arrivare al 41, uscendo dalla stazione andare a destra e attraversare il canale seguendo poi le indicazioni.

Al 41, dove il parcheggio, c’è una scalinata che porta al cimitero e che taglia attraverso un bosco per poi riportare sulla R31 in direzione del 42. Dal 42 al 43 la strada non è bellissima e si deve scavalcare il passo Hanaga-Toge. La strada più corta è in mezzo al bosco: al momento però era chiusa per lavori sulla montagna (la seconda tratta dove c’è un Henro Hut), quindi bisogna fare l’Hanaga Tunnel che è senza marciapiede e poco illuminato (ricordarsi una torcia). Sono 420 metri di galleria. Alla fine del tunnel vi troverete davanti una scalinata che scende e che conduce sulla R29. Da lì al 43 seguire le indicazioni.

Come dicevo, per problemi di disponibilità e costi ho preso un ostello a Ozu (Ozu Shiromachi guesthouse), città di pescatori, con castello e la strana pesca con i cormorani che però, nella stagione in cui sono andata io, era terminata.

Poco distante si trova Aoshima (l’isola dei gatti). A Ozu, causa pioggia, mi sono fermata due notti e così ho visitato anche i dintorni.

Tempo di percorrenza: 6 ore circa.

Costo pernottamento: 6000yen (room only) per 2 notti

Costo pasti: 3000yen (spesa per 2 giorni)

Costo mezzi trasporto: 1400yen (bus) + 550yen (treno)

Dal Tempio 43 al Tempio 44 (Meisekiji – Dainoji)

Da Ozu si può prendere il treno che porta ad Uchiko per 260yen e poi un minibus (che sembra uno scuolabus) che con 500yen porta a Tsukiawase, direzione Osa-shisho. Uscendo dalla stazione sulla destra ci sono le pensiline. Come fermata ho scelto quella di Tsukiawase perché da lì si diramano 2 sentieri, uno lungo e un po’ insidioso guardando la cartina, ed uno un po’ più corto,  ma con dei passi da attraversare belli tosti. Io ho scelto il secondo, perchè nel primo c’era la possibilità di perdersi e io ho dei problemi a non trovare le strade, considerando che si parla di montagna ed il cellulare non prende, ho preferito così.

Quindi alla fermata ho preso il sentiero di 20 km, sulla sinistra. Il paesaggio è affascinante e la strada è senza interferenze a parte un tunnel corto.

I 2 passi, se il tempo non è stato clemente i giorni prima, non sono facili a causa della loro scivolosità; il sentiero è mal tenuto e gli alberi caduti.

Dopo il Katsuragi Jinja, c’è un henro hut grazioso e successivamente un cartello dove le indicazioni riportano 2 scelte, una per le macchine (strada sulla destra) e una per i pedoni (strada sulla sinistra, in salita). Proseguire per il passo tenendo quindi la sinistra e poi per il paese di Kuma Kogen.

Ho soggiornato all’henri-house Omogo-ryokan.

Tempo di percorrenza: 9 ore circa.

Costo pernottamento: 2800yen (room only)

Costo pasti: 600yen

Costo mezzi trasporto: 760yen (treno) + 500yen (minibus)

Dal Tempio 44 al Tempio 46 (Dainoji – Joruriji)

Dalla guesthouse si può proseguire per il 44 e poi fare il Tonomido pass, che ha sempre un bel dislivello da affrontare. La soluzione migliore è comunque fare il passo e poi dirigersi sulla R12, di modo da avere la strada più comoda. C’è un tunnel prima di raggiungere il tempio e dopo si possono scegliere due strade. Ci si può mantenere sulla R12 ancora per un po’ oppure scegliere il sentiero che in ogni caso è molto suggestivo. Per il ritorno ho ripercorso i miei passi e sono tornata a Kuma Kogen per poi prendere l’autobus fino a Matsuyama.

La fermata dell’autobus JR è sulla R33, sul lato opposto al Marina Kai (un centro per la salute). L’ultima fermata è Matsuyama station, ma se prendete l’ostello Hotel Eco Dogo, vicino alle onsen, potete scendere anche prima. Purtroppo non mi sono appuntata la fermata, perchè così facendo evitate 4 km e qualche soldo.

L’ostello è proprio dietro le onsen e la fermata del tram ed è attaccato al Parco Dogo con le rovine di un sito storico di samurai.

La città offre il castello sulla collina, da cui si vede fino all’oceano ed in primavera è pieno di ciliegi in fiore.

Le Onsen meritano una visita. Non vi sentirete a disagio seppur per l’ingresso è obbligatorio essere nudi.

Tempo di percorrenza: 7 ore circa.

Costo pernottamento: 2500 yen (room only) a notte

Costo pasti: 600 yen al giorno

Costo mezzi trasporto: 1340 yen (bus)

Approfondimento Dogo Onsen

I Dogo Onsen, con 3000 anni di storia alle spalle, accolgono all’ultimo piano la famiglia imperiale  quando è di passaggio, e inoltre sono state d’ispirazione per il film “La città incantata” di Miyazaki.

Aperte dalle 6 alle 22, per l’ingresso al piano terra e solo alla vasca degli Dei, hanno un costo di 410yen; per aggiungere servizi come yukata ed il tè con i dolci giapponesi serviti sui tatami comuni, si sale di prezzo a 840yen, con accesso al secondo piano per 60 minuti di bagno. Per 1250yen, si ha tutto quello riportato in precedenza e in più l’accesso alla vasca degli spiriti al secondo piano. Per 1550yen avrete lo yukata più bello con gli aironi e 80 minuti di vasca degli spiriti e una stanza privata con altri genere di dolci. Tutti includono le esibizioni al secondo piano.

Si possono aggiungere i servizi anche in un secondo momento.

All’ingresso affittano teli e sapone, ma potete portare il vostro.

Per le donne: si paga la tariffa, si lasciano le scarpe nell’armadietto con la chiave e si raggiungono a piedi nudi gli spogliatoi comuni. La porta scorrevole con le tendine rosse, dopo il ritiro del biglietto, è lo spogliatoio donne. Mettere nell’armadietto tutto ed accedere alla porta scorrevole sulla sinistra. Prima di immergersi nella vasca, ci si deve lavare bene e completamente alle docce ai bordi. I capelli se non si bagnano possono non essere lavati. In questa onsen si può accedere anche se si hanno tatuaggi.

Le vasche sono a 50 gradi e io dopo 20 minuti stavo svenendo, ma sarei rimasta volentieri più a lungo.

Una volta finito il bagno si esce dalla stessa porta da cui si è entrati. Non ho visto gli spettacoli al piano superiore, ma di per sé è una esperienza da fare.

Dal Tempio 46 al Tempio 51 (Joruriji – Ishiteji)

Per questi templi, essendo in città e volendo vedere la stessa, ho prenotato alcuni giorni e li ho girati rimanendo sempre nello stesso posto.

Quindi per ricapitolare, ho soggiornato all’Hotel Eco Dogo per 2500yen a notte (room only).

Dal Tempio 51 al Tempio 53 (Ishiteji – Enmyoji)

Uscendo dalla città in direzione nord si percorre una parte di statale 196 per poi attraversare il fiume che rimane a ovest di questa statale, seguendo la direzione delle montagne. Passerete i binari del treno e poi il tempio Taishojun, dove ci sono anche i bagni – di solito tutti i templi hanno il bagno – per poi iniziare a salire verso il Taisanji, ma la salita non è difficile.

Successivamente ritornate sui vostri passi in direzione Enmyoji prendendo la 183, ma è semplice e tutta dritta.

Essendo poca la distanza, ho allungato e dormito a Hojo, facendo così altri 10 km. In questo piccolo paese in riva al mare, se arrivate abbastanza presto (intorno alle 3pm) potete usufruire per 200yen a/r, del battello che vi porta all’isola di fronte – Kashima – che non è altro che un parco pieno di cervi e dove si può passare un bel pomeriggio facendo un picnic, prendendo il sole e ammirando il tramonto.

Se soggiornate al Suigun Hostel, da Shinichi-San e dalla sua Golden Retriever, Myu, potrete portarvela appresso (20yen il costo del battello, per il cane). Dicono che la cucina di Shinichi sia fenomenale, ma io non l’ho provata.

Tempo di percorrenza: 7 ore circa.

Costo pernottamento: 3250yen (room only)

Costo pasti: 800yen al giorno

Costo mezzi trasporto: 0yen

Dal Tempio 53 al Tempio 55 (Enmyoji – Nankobo)

Da Hojo si possono percorrere due strade: quella collinare oppure quella costiera. La pendenza della prima non dovrebbe essere importante, ma per scelta ho preferito fare la seconda. Più o meno si costeggiano sempre i binari della ferrovia, per cui tenendola come riferimento, alla fermata Onishi, dovrete seguire le indicazioni che riportano all’interno verso il tempio 54. Da lì, proseguendo sempre dritti, si entrerà in mezzo ad un parco, finché non ricongiungerete la strada provinciale e a quel punto sarete nella città di Imabari. Il 55 è in centro e sempre in centro ho trovato l’ostello Cyclo no Ie.

Tempo di percorrenza: 7 ore circa.

Costo pernottamento: 2800 yen (room only)

Costo pasti: 1000 yen al giorno

Costo mezzi trasporto: 0 yen

Dal Tempio 55 al Tempio 59 (Nankobo – Kokubunji)

Dalla stazione di Imabari, lasciarsi alle spalle la zona dell’ostello e proseguire a sud verso il 56, dove la strada è tutta dritta. Il tempio è segnalato, ma la strada che porta ad esso è un po’ da interpretare, almeno l’ultimo pezzo. Forse perché diluviava, però ho avuto difficoltà nel raggiungerlo.

Quando uscite dalla stradina, si deve ripercorrere un tratto di strada per poi seguire i segnali che portano al 57. Tenete come riferimento il fatto che dovete attraversare il fiume Soja. Il 58 ha un dislivello di 200 metri circa, ma la strada è asfaltata e quindi più semplice. Inoltre è una zona molto bella e nel periodo della fioritura delle ortensie, deve essere meraviglioso.

Per raggiungere il 59, ridiscendere dal versante opposto. Non ci sono particolarità nel percorso e quando si arriva alla ferrovia di Tomita, si devono costeggiare i binari fino al tempio.

Ho dormito due notti all’Henro House Oyado-Sukeya che si trova a Sajo city.

Tempo di percorrenza: 7 ore circa.

Costo pernottamento: 2800yen (room only)

Costo pasti: 700yen al giorno

Costo mezzi trasporto: 0yen

Dal Tempio 60 al Tempio 63 (Yokomineji – Kichijoji)

La padrona della guesthouse ha voluto accompagnarmi fino a metà tra del tempio 60 perché diceva che era difficile e non potevo farcela – e qui sono parecchio insistenti – per cui ho accettato. Quindi ho fatto solo gli ultimi 6 km per arrivare ed i restanti per andare al 63 e poi ritornare alla stessa guesthouse; avevo infatti lasciato lo zaino, in previsione della scalata difficile, che però ho affrontato meglio del previsto. In questa fase del pellegrinaggio i segnali sono un po’ assenti, ma una volta che si entra nella mentalità del “se non c’è l’indicazione significa che devi andare sempre dritto”, allora tutto va meglio. Anche se qualche volta, devo dire che il navigatore mi ha salvata da qualche chilometro in più in più. In ogni caso scendendo dal 60, c’è un bellissimo tempio scintoista che merita una pausa. È un po’ nascosto in mezzo a una gola, con delle statue nella cascata.

Arrivare agli altri templi è semplice, sempre seguendo le frecce rosse. Dal 63 poi ho preso il treno per tornare all’ostello e il mattino successivo, la signora ha insistito di nuovo per portarmi al 63, così da riprendere il cammino.

Tempo di percorrenza: 9 ore circa.

Costo pernottamento: 2800yen (room only)

Costo pasti: 600yen al giorno

Costo mezzi trasporto: 420yen

Dal Tempio 63 al Tempio 65 (Kichijoji – Sankakuji)

Per raggiungere il tempio 64 è sufficiente restare sulla R11, che è la strada più semplice ed arrivati all’ufficio postale, che sarà sulla vostra destra dopo circa un’ora di cammino, girare a destra per il tempio. Io da qui ho deciso di prendere il treno che mi portava a Iyo-Mishima, tagliando così 40 km circa, per poi dormire alla Minshuku Okada, dopo il tempio 65.

La strada non è difficile, ma in alcuni tratti manca di marciapiede e ci sono parecchi camion che passano. Ho trovato una giornata di pioggia e diciamo che non è stata una  cammianata piacevole, ma per fortuna la proprietaria della guesthouse ha avuto modo di tranquillizzarmi.

Per raggiungere la guesthouse, bisogna lasciare la R192, dove il cartello che avverte lo svincolo con la R8 a 300m. In ogni caso ci sono le indicazioni, seppur in giapponese, per arrivare all’ostello e fuori ad esso c’è un cartellone bianco e rosso. La deviazione comporterà soltanto di lasciare la strada principale, ma non di fare km in più.

Tempo di percorrenza: 8 ore circa.

Costo pernottamento: 4250yen (room only)

Costo pasti: 800yen al giorno

Costo mezzi trasporto: 850yen

Dal Tempio 65 al Tempio 67 (Sankakuji – Daikoji)

Uscendo dalla minshuku andare a destra e allo stop scegliere la strada che volete. Quella di fronte vi porterà all’henro-korogashi e al Sano Trail, mentre quella sulla sinistra alla Unpenji Ropeway. Seppure non l’ho provata, consiglio la strada di fronte a voi, perché quella a sinistra, è più semplice ma vi porterà al manda tunnel e da lì, se ci sono state frane, non potrete salire al 66. Per cui armatevi di pazienza e fate l’henro-korogashi. Partite abbastanza presto, così da aver tempo di prenderla con calma e magari gustarvi il sole che sorge, ma di per sé il percorso richiede un paio d’ore massimo. Dal tempio si può prendere la funivia oppure scendere a piedi. Dalla funivia tenere la destra e al bivio meglio continuare a tenere la destra. Avendo sbagliato strada, non so dirvi quanto realmente ci vuole, in ogni caso ho dormito all’Henro House O-hara 66-67, subito dietro al 67. La più bella guesthouse finora vista e dei proprietari meravigliosi.

Tempo di percorrenza: 8 ore circa.

Costo pernottamento: 2800yen (room only)

Costo pasti: 0yen al giorno. Cena e Colazione offerti dai proprietari.

Costo mezzi trasporto: 0yen

Dal Tempio 67 al Tempio 75 (Daikoji – Zentsuji)

I templi su questo tratto di percorso sono particolarmente facili e ben segnalati per cui fare una trentina di chilometri non è assolutamente difficile, soprattutto se alle spalle si ha già tanta strada macinata e quindi ormai un’ottima preparazione. Ogni tanto una giornata un po’ più lunga, si può sostenere. Non ci sono grandi particolarità da segnalare.

Come pernottamento ho scelto la guesthouse Micasa Sucasa, che è prenotabile dai portali più classici ed è vicino al tempio 76.

Tempo di percorrenza: 9 ore circa.

Costo pernottamento: 2800 yen (room only)

Costo pasti: 1200 yen

Costo mezzi trasporto: 0 yen

Dal Tempio 76 al Tempio 80 (Konzoji – Kokubunji)

Anche dal 76 all’80 la strada non è difficile e non sono tanti chilometri e ma appunto per questo ci si può concedere uno stop per mangiare i migliori udon della zona (la prefettura di Kagawa è famosa per gli udon) tra il tempio 78 ed il 79. Rispetto al percorso c’è una piccola deviazione da fare, ma sono poche centinaia di metri. Il nome del locale è Hanamaru Udon – 3 Chrome-8-29 Shiroganecho, Sakaide-shi.

Consiglio di fare questa tappa fino all’80, in previsione della scalata sull’81 e l’82.

Ho dormito all’Azusa subito dopo l’80.

Tempo di percorrenza: 7 ore circa.

Costo pernottamento: 3800yen (room only)

Costo pasti: 600yen al giorno

Costo mezzi trasporto: 0yen

Dal Tempio 80 al Tempio 83 (Kokubunji – Ichinomiyaji)

Il percorso, viene definito come henro-korogashi per l’81 e l’82, ma in realtà la parte più impegnativa è quella che porta all’81, che è piena di scalini e con un paesaggio è spettacolare. Per arrivare all’82 si deve entrare nel bosco, ma non è difficoltoso. Arrivati in cima al Negoroji, bisogna riprendere la stessa strada per una parte e poi fare un percorso in mezzo alla boscaglia che non sono certa fosse la strada giusta, perché il sentiero era invisibile e camminavo in mezzo alle canne di bambù alte fino al ginocchio. Ma un locale (oltre che i cartelli) mi aveva indicato quel percorso e quindi mi sono fidata. Successivamente, se arrivate in una zona piena di bonsai, allora avrete preso la strada corretta. Ad ogni modo, a parte la parentesi in mezzo al bosco, una volta sulla strada principale che porta a Takamatsu, è molto semplice.

Ho dormito a Takamatsu al Ten to Sen Guesthouse, vicino alla strada che porta verso l’84.

Tempo di percorrenza: 9 ore circa.

Costo pernottamento: 3000yen (room only)

Costo pasti: 700yen al giorno

Costo mezzi trasporto: 0yen

Dal Tempio 83 al Tempio 86 (Ichinomiyaji – Shidoji)

Onestamente ho trovato questa tappa un po’ impegnativa, soprattutto per raggiungere il tempio 84. La salita, nonostante sia asfaltata, è parecchio ripida e lunga e la discesa è in mezzo ad un bosco mal tenuto e dove probabilmente c’era stato qualche piccolo smottamento. La vista dal belvedere è assolutamente eccezionale ed il colore vivido di questo complesso, lo rende particolarmente bello.

Il tempio 85 invece è incastonato in una roccia e merita di essere visitato fino in cima, dove se ne nasconde un altro più piccolino.

Scendendo si arriva facilmente alla città.

Ho dormito al Taiya Ryokan a Sanuki City.

Tempo di percorrenza: 8 ore circa.

Costo pernottamento: 3000yen (room only)

Costo pasti: 500yen al giorno

Costo mezzi trasporto: 0yen

Dal Tempio 86 al Tempio 88 (Shidoji – Okuboji)

Non sono molti chilometri, ma rimpiangerete tutti quelli precedenti partendo dal Maeyama Ohenro Koryu Salon, in avanti. Non c’è altro modo per dirlo purtroppo: il vostro pellegrinaggio è giunto alla fine.

Dall’86 al Maeyama, ovvero il centro dove rilasciano l’attestato generico di Ohenro, basta seguire le indicazioni, mentre dall’edificio all’88, gli operatori vi indicheranno con una cartina, quale sentiero seguire. Ovviamente io ho sbagliato strada e forse è stato meglio così, perché quella che mi avevano consigliato mi pareva più difficile.

Consiglio di fare questo tratto con qualcuno, se fosse possibile, e se scegliete il percorso 4 o 5 (con la cartina alla mano capirete meglio), perché ci sono delle arrampicate importanti e alcune zone dove non è consigliabile andare soli. Il dislivello non è molto, ma si arrampica parecchio.

Seguite i cartelli e la cartina e arriverete. Ultima cosa, quando penserete di essere arrivati, ce ne sarà ancora un pezzo perché la strada sale, scende e poi risale. Portatevi acqua.

Io non ho collezionato tutti i timbri dei templi, perché avrei speso un patrimonio, quindi non so dirvi dove si possa ottenere l’attestato finale dei templi. Qualora voleste lasciare il bastone qui, potete consegnarlo per 1000 yen ai monaci.

Ho dormito al ryokan Yasokubo, attaccato all’88.

Tempo di percorrenza: 8 ore circa.

Costo pernottamento: 6500 yen (2 meals)

Costo pasti: inclusi

Costo mezzi trasporto: 0 yen

Per completare il giro e quindi il Kechigan, si deve ritornare al punto di partenza. È usanza passare dal monte Koya a riportare il proprio successo a Kobo Daishi.

È finita. Buon pellegrinaggio a tutti.

Sitografia:

https://www.japan-rail-pass.it

https://www.google.it/maps

https://www.booking.com

https://www.apiediperilmondo.com

Bibliografia:

AAVV Guida Giappone – Lonely Planet

Shikoku Pilgrimage – Matsushita Naoyuki

Gruppo Facebook: Ohenro San お遍路さん – Quando mi sono iscritta, si doveva essere presentati da qualcuno che già era parte del gruppo. Qualora aveste bisogno, fate il mio nome.

Sito utile per gli alloggi: https://walkingmylife.weebly.com/lodgings.html (non ne ero a conoscenza prima di finire il percorso, ma è veramente essenziale. Ovviamente per dormire negli henro-hut, zenkonyado e all’esterno, servirà l’attrezzatura).